Periscope: tutto oro quello che luccica?

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Dopo il lancio un mese fa della celebre Periscope, applicazione che consente di twittare in live streaming un evento a cui stiamo prendendo parte per condividerlo su Twitter ai nostri followers, alcune organizzazioni cominciano ad attrezzarsi per proteggere privacy e interessi commerciali legati a diritti d’autore. Qualche giorno fa è diventato un caso la nuova stagione della popolare serie tv il Trono di Spade, il cui primo episodio è stato ‘trasmesso’ in streaming illegalmente da dozzine di utenti su Periscope in barba ad accordi di trasmissione e copyright. Un comportamento che viola di fatto i termini di servizio dell’applicazione in cui c’è scritto che la società “rispetta i diritti di proprietà intellettuale di altri e si aspetta che gli utenti facciano lo stesso”.
Dopo questa violazione del copyright sono finiti sotto la lente del microblog una serie di account che rischiano la chiusura.

Per questo la National Hockey League americana (NHL) ha deciso di vietare ufficialmente a tifosi e operatori media la trasmissione in streaming con Periscope o Meerkat delle partite di hockey cui assistono dal vivo in arena. La NHL ha infatti un suo account ufficiale su Periscope con oltre 22mila seguaci, quindi è comprensibile che non voglia precludersi eventuali “esclusive” di trasmissione anche su questo fronte emergente.

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