Cos’è la sindrome di burnout e come gestirla

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Cos’è la sindrome di burnout e come gestirla

Ideandum Talent è un servizio finalizzato alla ricerca e individuazione dei migliori talenti del settore dentale e medicale, propedeutico alla valorizzazione dei servizi che Ideandum eroga attraverso le business unit di Marketing e Academy. Con Ideandum Talent ci occupiamo non solo di effettuare ricerca del personale per studi dentistici e aziende del settore dentale ma gestiamo anche la formazione dei candidati e dell’organizzazione stessa.

Ideandum Talent è un punto di riferimento nel mondo del lavoro e in questo articolo vogliamo affrontare un argomento purtroppo molto attuale: la sindrome di burnout, sempre più diffusa soprattutto tra i professionisti del settore medico sanitario. Si tratta di una sindrome riconosciuta come “fenomeno occupazionale” dall’OMS nel maggio del 2019 ma non ancora come una condizione medica.

Il burnout può colpire tutti i lavoratori anche se, come abbiamo visto, è più probabile che capiti a coloro che svolgono professioni di aiuto, che sono spesso a contatto con altre persone o impegnate a gestire emergenze.
In questo articolo scopriamo qualche informazione in più sul burnout, cos’è, perché capita, le sue conseguenze e come poterlo gestire e evitare. 

Burnout: cause e conseguenze

Innanzitutto è importante comprendere che la sindrome legata al burnout non è legata ad un singolo episodio ma è qualcosa di prolungato nel tempo, la conseguenza di un pesante stress continuo al lavoro. Il burnout può essere causato da una mole di lavoro troppo elevata e dall’impossibilità di gestirla, da una retribuzione troppo bassa, dal fatto di non essere stimati dai datori di lavoro, da un clima difficile, dalla mancanza di allineamento con i valori dell’organizzazione in cui si svolge la professione.

La sindrome di burnout dipende dall’individuo nel senso che ci sono caratteristiche individuali che la possono accentuare (per esempio locus of control esterno) ma c’è unanimità negli studiosi che le ragioni sono da ricercarsi più nell’ambiente di lavoro che nell’individuo

Ogni persona può manifestare i sintomi in un modo unico e personale ma nella maggior parte dei casi le conseguenze e manifestazioni possono essere problematiche psicologiche come depressione, ansietà, poca autostima, perdita di motivazione, somatiche come sentirsi stanco, dolori muscolari, alterazioni del sonno e nel mangiare e conseguenze cognitive e comportamentali come la perdita di senso e di valori, addizione a sostanze e assenze al lavoro.

Come possiamo determinare che un gruppo di lavoro o un individuo soffre di burnout?

Esistono diversi questionari, uno dei più utilizzati è il Maslach Burnout Inventory (MBI) composto da 22 item, ognuno con 6 gradi di risposta su scala Likert, atto a valutare il livello di burnout di un individuo. Il test è stato sviluppato nel 1981 da Christina Maslach e Susan Jackson (adattamento italiano a cura di Saulo Sirigatti e Cristina Stefanile). Il questionario affronta tre principali campi della professionalità: la stanchezza e l’esaurimento emotivo, la depersonalizzazione e la ridotta realizzazione personale nel lavoro.
Per superare la sindrome di burnout è necessario avvalersi di professionisti che siano in grado di ascoltare le necessità delle persone, aiutarle a comprendere meglio il problema e a sviluppare gli strumenti utili per affrontarlo.
Per risolvere le discrepanze tra la persona e il lavoro, è necessario focalizzarsi sia sull’individuo sia sul luogo di lavoro, e non unicamente sulla persona. Oggi più che mai è indispensabile riflettere su come e perché le persone lavorano e creare ambienti professionali in cui possano sentirsi serene e realizzate.  

Non esiste un’unica best practice per eliminare il burnout.
Se pensi di soffrire di questa sindrome o ritieni che una persona del tuo team di lavoro ne soffra, in Ideandum Talent possiamo aiutarti con test mirati e consulenze: scopri di più.

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